La dieta post Natale

1 Gennaio 2023

Associare al Natale le grandi abbuffate è uno dei grandi classici del Natale stesso. Il cibo diventa la star indiscussa del periodo, nonostante tutto. Anche in tempi duri, vedi la Pandemia e l’isolamento, il cibo è stato il protagonista. Appiglio, conforto, piacere e molto altro. Il cibo specie per gli italiani, è un pensiero fisso e onnipresente, con ulteriore rinforzo durante le festività.
Diventa piacere, condivisione e amore durante i momenti di comunione e si trasforma in odio quando i pantaloni non si chiudono.
Se mangiare è una delle attività principali che si fa a Natale, dimagrire è la successiva nei primi giorni dell’anno.
La maggior parte delle persone prendono peso consapevolmente durante il periodo delle feste, fregandosene di eventuali patologie, senza scrupoli. La convinzione è che poi a gennaio, con la dieta dell’amica, tutto si aggiusta.
Ciò che le persone non sanno o forse non vogliono sapere, è che ci sono tanti modi per dimagrire, ma in ogni caso si perde qualcosa di diverso.
Se si tagliano i carboidrati si rischia di bruciare quel poco di massa grassa rimasta, dicendo addio alla tonicità che tanto ci fa sembrare più giovani. Se si toglie il glutine senza essere celiaci si aggiungeranno calorie e zuccheri non richiesti peggiorando la situazione. E poi, classico dei classici, buttarsi sui beveroni per perdere peso, non fa altro che disidratare corpi che l’acqua la vedono già pochissimo.
Questi sono solo alcuni esempi per chiarire il concetto che il dimagrimento è una cosa seria, e va fatta da professionisti.
Dopo anni trascorsi ad ascoltare racconti legati al cibo, in realtà penso che del cibo se ne sappia troppo poco.
Manca la cultura alla base che permetta di distinguere una patata da una carota, una fatta di amidi l’altra di fibre e quindi due alimenti ben diversi per proprietà e composizione. Manca la conoscenza delle sane regole da seguire per alimentare tutta la famiglia, senza incorrere nel sovrappeso e nelle patologie prevenibili.
Servirebbe una vera e propria rivoluzione per insegnare a tutti le proprietà di ogni cibo e scoprirne proprietà e utilizzi.
Negli ultimi anni la verdura è stata abbandonata, scavalcata da cibi già pronti e più appetitosi. Così dilagano pance molli e corpi troppo grandi già a partire dall’adolescenza, per non dire infanzia.
L’appagamento e la seduzione di un cibo moderno sono unici. Non la condanno, a tutti serve ogni tanto la gratificazione di un dolce con la D maiuscola, uno di quelli carico di strati al cioccolato e glasse, decorato a regola d’arte uscito dalle mani di Knam. Solo che questo tipo di cibi non può essere la costante nell’alimentazione della persona media, aka sedentaria e leggermente in sovrappeso affetta da almeno una patologia cronica di natura infiammatoria (vedi tiroidite, endometriosi, gastrite, ipertensione, diabete, tanto per dirne alcune).
Per cui, ritornando al Natale, ben venga che si sperimentino cucine e gusti insoliti e sconosciuti ma ogni scelta va fatta con moderazione.
Titoli in grassetto con la parola detox ricompaiono puntualmente ogni anno ad ogni post festa.
Innanzitutto, il detox tanto decantato sui giornali, va fatto tutto l’anno e ancora di più nei periodi dell’anno critici, ovvero le feste. Per cui si alla torta di Knam, ma abbinata nella giornata a due porzioni di verdura e una bella camminata all’aria aperta. Se la si conoscesse meglio, la verdura, sarebbe accolta tra le proposte di menù di ogni famiglia con molta più gioia. Ce ne sono di tutti i tipi, di tutti i colori e sapori, e si può scegliere e variare perché la categoria è veramente molto ampia.
Cruda, cotta, sottoforma di vellutata, zuppa o minestra, centrifugato o estratto, per le più healthy, si presta ad ogni tipo di preparazione, vedi ad esempio la zucca come ingrediente principale di una buonissima torta.
E così per la frutta e i legumi, passati al dimenticatoio e visti come il cibo che cucinava la nonna ma non noi uomini moderni.
Se riscoprissimo il cibo del passato, scopriremmo che oltre ad essere più facilmente sostenibile dal punto di vista economico, sarebbe anche più salutare rispetto all’alimentazione moderna.
Le ricette della nonna, le verdure del contadino dietro a casa, le mani nell’impasto, sono solo le basi per creare ricette personalizzate, che se usate con costanza, avranno non solo impatto sul peso, ma anche sulla salute generale dell’organismo.


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